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Cronache del Penalty Summit tra goal, cartellini gialli e…Penalizzazioni!

Venerdì 27 Marzo all’AIA di Bologna si è tenuto il primo Penalty Summit organizzato dal team di SEO Training con la partnership di SemRush e MeLaScrivi.

A differenza degli altri eventi sulla SEO, questa giornata di alta formazione aveva un obiettivo ben preciso: fare chiarezza sul tema delle penalizzazioni di Google. Capire come identificare il tipo di penalizzazione nel quale si è incorsi e sviluppare delle strategie per riconquistare il posto perduto in SERP sono stati gli argomenti cardine che tutti i relatori hanno approfondito con casi studio e competenze acquisite in anni e anni di esperienza.

Una cosa è certa: quando si ha a che fare con l’algoritmo di Google non si può mai abbassare la guardia. Google è un arbitro severo, ma distratto e come ci ha fatto notare Benedetto Motisi ci sono dei siti web che resistono nelle prime posizioni anche se avrebbero tutte le carte in regola per prendersi una penalizzazione con i fiocchi. Marco Salvo nel suo prezioso intervento ci ha messo di fronte a un’evidenza…inaspettata. Anche dei contenuti di bassissima qualità possono portare a dei risultati e in tal senso ogni SEO che si rispetti dovrebbe sperimentare in prima persona facendo dei test sulle nicchie di interesse.

Nel web marketing ci sono tante verità. Bisogna ascoltarle tutte, ma con il tempo è necessario formarsi una propria visione e non farsi abbindolare da tante ‘certezze’ che ci vengono propinate.

Adriano De Arcangelis ha illustrato ai presenti l’evoluzione che ha avuto l’algoritmo e le diverse penalizzazioni con le quali si è confrontato. Per lui le prime sono state una vera e propria sorpresa, ma nel corso del tempo ogni nuova penalizzazione si è dimostrata una sfida professionale da vincere.

Chi aveva ancora qualche dubbio sui diversi tipi di penalizzazione ha potuto definire e affinare le proprie conoscenze con l’intervento di Emanuele Tolomei che ha spiegato le differenze che intercorrono tra gli stop “algoritmici” e quelli “manuali”.

Nel pomeriggio Matteo Auletta ci ha lasciati tutti senza parole coinvolgendoci in un caso studio veramente spettacolare. Alla fine del suo intervento ci è stata ben chiara la differenza tra “Rubare una mela al mercato” e…”Rapinare una banca”.

I link, che sono stati uno degli argomenti chiave del caso studio di Matteo, sono stati ripresi da Flavio Mazzanti che ha mostrato le tecniche più efficaci per strutturare un’attività di link building a prova di Google.

La giornata si è conclusa con una tavola rotonda e con il contributo di Simone Righini che assieme a tutti i relatori ha dato consigli ai presenti (ndr. Ora inizia la caccia al Quality Rater!).

Cosa fare in attesa del prossimo Penalty Summit? Sperimentare, sperimentare, sperimentare!

(Chi volesse vedere i video degli interventi e non perdere quest’occasione per conoscere meglio Google potrà presto acquistare le registrazioni.)

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